Sostanze chimiche sensibilizzanti

A cura della Redazione

L'Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL) ha recentemente pubblicato un fact sheet sulle sostanze sensibilizzanti. Questo documento mira a fornire un quadro chiaro e dettagliato sui rischi associati all'esposizione a queste sostanze nei luoghi di lavoro, nonché sulle misure preventive da adottare per proteggere la salute dei lavoratori.

Di cosa si tratta:

Le sostanze sensibilizzanti sono agenti chimici in grado di causare una risposta immunologica e sono così classificati in:

  • Sensibilizzanti respiratori: capaci di indurre una specifica ipersensibilità respiratoria;
  • Sensibilizzanti per la cute: capaci di causare una sensibilizzazione per contatto, che possono manifestarsi come dermatiti allergiche da contatto

L'esposizione alle sostanze sensibilizzanti può avere gravi conseguenze sulla salute dei lavoratori. Le dermatiti allergiche da contatto si manifestano con prurito, eritema e vescicole nella zona di contatto con la sostanza. L'asma professionale, invece, provoca sintomi respiratori come tosse, dispnea e broncospasmi, che possono diventare cronici e invalidanti.

In Europa circa 5 milioni di persone sono sensibilizzate a diverse sostanze, in particolare per contatto con articoli tessili o di cuoio. Di fatto l’utilizzo di alcuni sensibilizzanti è soggetto a restrizioni come:

  • Cromo Esavalente;
  • Nichel;
  • Dimetilfumarato;
  • Diisocianati;
  • Sostanze per tatuaggi e tessuti

Alcuni settori lavorativi presentano un rischio maggiore di esposizione a sostanze sensibilizzanti. Tra questi:

  1. Industria Chimica: Dove sono utilizzate molte delle sostanze sensibilizzanti.
  2. Edilizia: Specialmente nei lavori di verniciatura e isolamento.
  3. Sanità: Per l'uso di lattice naturale nei guanti e di vari disinfettanti.
  4. Manifattura e Artigianato: Dove si lavora con metalli e resine epossidiche.
  5. Agricoltura e Silvicoltura: Per l'esposizione a polveri di farine, pollini e essenze di legno.

Il quadro normativo italiano ed europeo prevede specifiche misure per la gestione del rischio da esposizione a sostanze sensibilizzanti. Tra queste, il Regolamento REACH (Registration, Evaluation, Authorisation and Restriction of Chemicals) e il Regolamento CLP (Classification, Labelling and Packaging) impongono obblighi di registrazione, valutazione e comunicazione dei rischi associati alle sostanze chimiche. Inoltre, il Decreto Legislativo 81/2008, noto come Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, stabilisce obblighi per i datori di lavoro in merito alla valutazione dei rischi e all'adozione di misure preventive e protettive. La sensibilizzazione è un processo complesso, che dipende da diversi scenari di esposizione, da fattori individuali e la riduzione dei sintomi può avvenire esclusivamente con l’eliminazione dell’esposizione.

Conclusioni

Il rapporto dell'INAIL sulle sostanze sensibilizzanti evidenzia la necessità di un approccio integrato per la gestione del rischio chimico nei luoghi di lavoro. La prevenzione e la protezione dei lavoratori devono essere priorità assolute, attraverso l'adozione di misure organizzative, tecniche e sanitarie adeguate. Solo con un impegno congiunto di datori di lavoro, lavoratori, medico competente sarà possibile ridurre l'incidenza delle malattie professionali legate all'esposizione a sostanze sensibilizzanti e garantire un ambiente di lavoro sicuro e salubre.

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